mercoledì 23 gennaio 2013

Congedo obbligatorio papà

Pur essendo uno strumento introdotto in via sperimentale fino al 2015, da quest’anno diventa operativo l’istituto del congedo obbligatorio di un giorno e del congedo facoltativo di due giorni previsto dalla Riforma del lavoro (Legge n. 92/2012) in favore del padre lavoratore dipendente. L’art. 4, comma 24, lettera a) della citata legge, infatti, ha predisposto questa forma di astensione “al fine di sostenere la genitorialità, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ”. Tuttavia, l’iter normativo per la piena applicazione del congedo in questione non risultava ancora completo, in quanto mancava il decreto ministeriale che ne disciplinasse le modalità di fruizione. Decreto che è stato infine sottoscritto in data 22 dicembre 2012 dal Ministro del Lavoro di concerto col Ministro dell’Economia. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Innanzitutto, come anticipato, la Riforma varata la scorsa estate ha introdotto due tipologie di congedo a favore del padre lavoratore, una avente carattere obbligatorio e l’altra facoltativo. Per quanto riguarda il primo, la legge impone al padre di astenersi dal proprio impiego per un periodo di un giorno entro il quinto mese dalla nascita del figlio, con la possibilità che ciò avvenga in concomitanza col congedo di maternità della madre, in aggiunta ad esso. In merito invece alla seconda tipologia, è previsto che il padre possa facoltativamente congedarsi per ulteriori due giorni (anche continuativi), a condizione però che la madre lavoratrice rinunci ad altrettanti giorni del proprio congedo di maternità, che dunque si riduce. Entrambi gli istituti risultano essere utilizzabili anche dal padre adottivo o affidatario e concernono le nascite avvenute a partire dal 1° gennaio 2013.


Dal punto di vista del trattamento economico, sia per i giorni di congedo obbligatorio che facoltativo, l’INPS corrisponde un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione, mentre per quanto concerne l’aspetto previdenziale trovano applicazione le disposizioni contenute negli articoli 29 e 30 del D.lgs. n. 151 del 2001. A livello invece di adempimenti formali, il padre ha l’onere di comunicare per iscritto al datore di lavoro la sua intenzione di fruire dei congedi; preavviso che deve essere di almeno 15 giorni, ove sia possibile sulla base della data presunta del parto. In sostituzione della forma scritta è possibile utilizzare l’eventuale sistema informativo aziendale previsto per la richiesta e la gestione delle assenze, e sarà poi dovere del datore informare l’INPS delle giornate di astensione sfruttate. Per il congedo facoltativo, tuttavia, non basta la semplice richiesta del padre in quanto occorre allegare anche la dichiarazione della madre di voler rinunciare al proprio congedo per i giorni corrispondenti; chiaramente, tale documentazione deve pervenire anche all’azienda in cui è impiegata la madre. Infine, i giorni di permesso non possono essere frazionati ad ore.

sabato 19 gennaio 2013

Un uomo che va sicuramente ricordato

Il 19 gennaio del 1940 nasceva a Palermo, nel rione popolare della Kalsa, uno degli uomini migliori uomini di tutta la storia della Repubblica Italiana: Paolo Borsellino.

Un GRANDE UOMO prima che un ottimo magistrato. Con Giovanni Falcone
è stato il simbolo della LOTTA ALLA MAFIA che, per fermare i due magistrati palermitani, ha fatto ricorso ad una forza brutale ignobile.

Oggi Borsellino avrebbe compiuto 73 anni e, anche se sono passati 21 anni dalla sua morte, è una di quelle personalità che resterà nell'alone dell'immortalità, consegnando alle generazioni seguenti una società diversa, più matura e con una coscienza rinnovata.

giovedì 17 gennaio 2013

Minacce al presidente della regione siciliana Rosario Crocetta: Solidarietà da parte dell'Associazione per i Diritti dei Cittadini

L'associazione per i Diritti dei Cittadini appresa la notizia della   lettera di minacce ricevuta dal presidente Crocetta, esprime solidarietà e vicinanza al presidente della regione. Tale atto "ci spinge ad esprimere piena solidarietà e sostegno all’azione del governatore”.

 A queste minacce rispondiamo rinnovando l’impegno comune di contrasto alle mafie. Siamo vicini al Presidente Rosario Crocetta ribadendo che le nostre azioni sono sempre più rivolte a migliorare i diritti di sicurezza, legalità e cittadinanza sul territorio”.

Minacce al presidente della regione: Crocetta

La lettera è stata indirizzata al presidente dell'Ance di Palermo Giuseppe Di Giovanna. Ma i bersagli erano due perché in quella missiva è citato anche il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. Parole inequivocabili: «Grandissimo cornuto... fatti i cazzi tuoi... Sarai un pezzo di carne e basta... se continui farai la stessa fine di quel garruso di Crocetta... scannato come un maiale». 

Il tono è mafioso quanto basta per far alzare la tensione. Una lettera che il governatore ha consegnato al procuratore di Palermo Francesco Messineo il quale ha detto di non sottovalutare le minacce. Quanto ai possibili mittenti e moventi, Crocetta ha detto: «Penso al monitoraggio che abbiamo avviato sugli appalti, alle norme antimafia e alle azioni che abbiamo messo in campo per mettere ordine nel Consorzio autostrade siciliane» e poi ha aggiunto: «Non sono preoccupato oggi, sono preoccupato da sempre. È chiaro che questa vicenda conferma che l'intenzione di eliminarmi ha una dimensione più vasta e più preoccupante». 

A Crocetta e Di Giovanna la solidarietà del mondo politico, sindacale e imprenditoriale. «Al presidente della Regione e al collega Di Giovanna tutto il nostro sostegno» ha detto Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia e delegato nazionale alla legalità. Messaggio di solidarietà anche da parte di Paolo Buzzetti, presidente nazionale dell'Ance.

sabato 12 gennaio 2013

Caos 118 a Roma, indagano i Nas

Si aggiunge di un nuovo tassello l’emergenza 118 scoppiata ieri a Roma. Nel pomeriggio di ieri la Regione Lazio si era affrettata a definire “finita” l’emergenza e che le ambulanze ferme in alcuni Pronto Soccorso della Capitale avevano ripreso la normale attività. Tuttavia, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, che già ieri aveva chiesto alla Regione una relazione dettagliata, ha deciso di vederci chiaro e ha chiesto, oggi,  ai Carabinieri del Nas di accertare le reali motivazioni che hanno determinato il mancato utilizzo delle 23 ambulanze. 

I Carabinieri, su indicazione del Ministro, dovranno anche stabilire se al momento del blocco delle 23 ambulanze presso le strutture ospedaliere coinvolte non vi erano effettivamente posti letto disponibili. Il Ministro ha chiesto inoltre di accertare le modalità con cui vengono utilizzate le ambulanze di soccorso private e in quali circostanze specifiche; quante sono le ambulanze di soccorso in dotazione al servizio Ares 118 e in che misura esse vengono utilizzate ed in caso di parziale utilizzo accertarne le motivazioni. Infine i Nas dovranno riferire al Ministro quali sono gli accorgimenti tecnico – organizzativi posti in essere dalle strutture sanitarie, in occasione di sovraffollamento dei settori di emergenza – urgenza, anche tenuto conto della prevista epidemia influenzale.

Come è possibile che ciclicamente i Pronto Soccorso della Capitale vivono periodi di caos? L’Aduc scrive: “Vero e’ che il pronto soccorso di un ospedale e’ l’imbuto di una organizzazione che non riesce a far fronte alle emergenze, tali o presunte”. Ma è altrettanto vero che non si è riusciti a instaurare un sistema che penalizzi, in qualche modo, chi – per svariati motivi, primo fra tutti una rete territoriale non attenta alle esigenze dei cittadini – si reca in Pronto Soccorso senza che ne ricorrano le condizioni di urgenza. L’Associazione porta ad esempio quanto accade in Germania dove i medici di base vengono penalizzati economicamente se i propri assistiti ricorrono al pronto soccorso per un codice bianco. Dalle nostri parti si era  imposto un ticket  sui cosiddetti codici bianchi, cioe’ quelle di ultima emergenza. L’iniziativa – come spiega l’Aduc – si e’ dimostrata inefficace nonostante le roboanti dichiarazioni dei nostri governanti sull’intasamento dovuto a semplici mal di testa. Il motivo e’ semplice: chi stabilisce il codice bianco? Il medico. E quale medico si assume la responsabilita’ di dichiarare codice bianco un forte mal di testa o di pancia?

L’Associazione conclude sostenendo che è necessario attivare dei filtri intermedi, quali i medici di base e la guardia medica. Federconsumatori, invece, punta l’attenzione su n altro aspetto, ovvero che la situazione non riguarda solo il Lazio ma anche la Puglia e ciò’ sta A significare che la politica di revisione della spesa pubblica non ha funzionato.

sabato 5 gennaio 2013

Aperte le iscrizioni

L'occasione ci è gradita per informarvi che a partire da oggi è possibile richiedere l'iscrizione come volontario c/o l'Associazione per i diritti dei Cittadini.

Nel ricordare che il nostro impegno in favore delle persone indigenti, ha necessità del tuo aiuto, ti invitiamo a visitare la pagina dedicata del nostro sito all'indirizzo: http://assodirittideicittadini.blogspot.it/p/donazioni.html .

Qui troverai notizie sull'associazione, lo statuto, il regoalmento ed i nostri riferimenti per interagire.
Inoltre anche per coloro che devono rinnovare il tesseramento possono usufruire dello stesso indirizzo. http://assodirittideicittadini.blogspot.it/p/donazioni.html .

Ringraziandovi anticipatamente anche per le vostre eventuali donazioni, che ci consentono di operare, via auguriamo ancora un buon e proficuo 2013.