Un ologramma che, sulla fascia argentata a lato, rivela il tratto di Europa, immagine (a lato nella foto) di un vaso ellenico dal forte contenuto simbolico nella crisi dell'eurodebito e della Grecia. Cifre dal colore brillante che, muovendo la banconota, producono l'effetto di una luce che si sposta in senso verticale, il numero di 5 euro che cambia colore, passando dal verde smeraldo al blu scuro.
Sono gli unici elementi delle nuove banconote dell'euro comunicati dalla Banca Centrale Europea, banconote che verranno messe in circolazione, nella nuova veste grafica, a partire da maggio 2013.
Ieri, in occasione della tradizionale conferenza stampa post-board della Bce, il presidente dell'Eurotower Mario Draghi ha comunicato che l'istituto inizierà la sostituzione stampando da gennaio i biglietti da 5 euro e lanciandoli il primo maggio del 2013, mentre gli altri tagli arriveranno nei prossimi anni con una tabella di marchia che la Bce (come tutte le caratteristiche grafiche) non ha ancora comunicato in funzione anti-contraffazione.
Dopo 11 anni, dunque, il vecchio format va in pensione e verrà gradualmente sostituito da quello nuovo che conserverà lo stesso taglio con i biglietti da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro e
verrà firmato, come accade già dallo scorso aprile, dall'italiano Mario
Draghi. L'ex governatore della Banca d'Italia ha sostituito, con la
sua, la firma di Mr Euro ovvero Wim Duisemberg,
l'ex governatore della banca centrale olandese che disegnò per primo
nel 2002 l'attuale formato dell'euro che ha inaugurato la circolazione
di una moneta comune all'interno del Vecchio Continente.
Con la raffigurazione del ratto di Europa, immagine di un vaso di oltre duemila anni fa rinvenuto nell'Italia meridionale e custodito al Louvre di Parigi, Draghi ha voluto dare un chiaro messaggio ai mercati: nonostante i conti disastrati, i mega prestiti della Troika e la pesante austerity imposta al governo ellenico, la Grecia resterà nell'euro. Intanto, si comincia con le banconote, sembra aver voluto dire così il banchiere centrale.