Dal 1° gennaio 2013, banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e
assicurazioni dovranno spedire all’anagrafe tributaria i dati
“sensibili” dei conti correnti e di molti altri rapporti.
Se al database potevano accedere in caso di indagini finanziarie Gdf e
agenzia delle Entrate per rilevare i rapporti attribuibili al soggetto
sottoposto a controllo, d’ora in avanti tutte le informazioni comunicate
al Fisco dagli operatori potranno essere usate dall’Agenzia anche per
elaborare, con procedure centralizzate, liste selettive di contribuenti a
maggior rischio di evasione da sottoporre a verifiche.
Ritornando al via libera della Privacy, c’è da dire che si tratta di un consenso ‘condizionato’. Innanzitutto il Garante ha sottolineato l’avvertimento che se in futuro il sistema dovesse essere utilizzato anche per altre finalita’,
oltre alla definizione delle liste di contribuenti a maggior rischio
evasione e al controllo delle dichiarazioni Isee, le modalita’
prescelte, dovranno nuovamente passare il vaglio dell’Autorita’ sulla
privacy.
Gli altri paletti riguardano la rete di raccolta delle informazioni,
un’infrastruttura interamente automatizzata messa a punto da Sogei (e’
il Sid, il Sistema d’interscambio), che dovrebbe
evitare che le informazioni possano essere intercettate da chi non ha
l’autorita’ per consultarle. Per i file di piccole dimensioni si potra’
usare invece il sistema di posta elettronica certificata
(Pec). Altro dettaglio importante: il cervellone centrale manterra’ le
informazioni sui conti correnti degli italiani per non piu’ di sei anni (lo stesso periodo richiesto per la conservazione dei dati della dichiarazione dei redditi). Superato questo limite il sistema cancellera’ automaticamente ogni file.
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